Difficoltà
Tempo di preparazione
Tempo di cottura
Ingredienti per 8 persone
- 350 g patate (SAPORI E TERRITORI – Patate laziali)
- 100 g scamorza (a fette non affumicata)
- 15 g pecorino (secco, grattugiato)
- 60 g pane grattugiato
- un quarto spicchio aglio
- 1 mazzetto prezzemolo
- 2 g sale
STRUMENTI: pirofila 18×14 o simili
- 6 cucchiai olio extravergine d’oliva
- Mezzo cucchiaino peperoncino secco (tritato finemente)
Preparazione
- Per iniziare la ricetta delle Patate Maritate Abruzzesi, unire in una ciotola il pane grattugiato, il prezzemolo fresco tritato, il peperoncino secco tritato finemente, il sale, l’aglio tritato e il pecorino. Miscelare gli ingredienti e lasciarli insaporire.
- Sbucciare e tagliare le patate in sfoglie molto sottili con l’aiuto di una mandolina.
Versare un cucchiaio di olio extravergine d’oliva sul fondo della pirofila e cospargerlo bene anche sui bordi.
- Adagiare il primo strato di patate, le fette di scamorza, un paio di cucchiai di mix pane grattugiato(ricordandosi di lasciarne abbastanza per la superficie) e un cucchiaio di olio l’oliva.
- Proseguire stratificando sino a riempire la pirofila terminando l’ultimo strato con le patate, il mix pane grattugiato e 3 cucchiai di olio d’oliva.
- Coprire con un foglio di carta stagnola e infornare a 190°C per 1 ora dopodiché, togliere la stagnola dalla superficie e lasciar gratinare alla massima potenza per altri 10 minuti.
#GIRODITALIADELGUSTO, #regioneXregione siamo arrivati finalmente nella nostra amata regione d’Abruzzo.
Tu continua pure a seguirci… e prova la ricetta #passodopopasso.
Sulla cima della montagna a circa 1400 metri dal mare, vi era una casetta piccola e modesta seminascosta dai numerosi e alti alberi di pino che coprivano l’intera montagna e parte della valle.
Vista da fuori sembrava abbandonata sennonché, avvicinandosi all’uscio si notava del fumo che usciva lento dal comignolo del camino.
“Maria sono tornato”. Alfredo era entrato silenzioso, voleva fare una sorpresa alla moglie Maria. Da qualche tempo, infatti, mancava da casa, andava fuori a lavorare per mantenere tutta la sua famiglia.
Coltivava patate ad Avezzano proprio, dove il banchiere Alessandro Raffaele Torlonia, aveva avuto anni addietro un’idea eccezionale: prosciugare il lago e iniziare la coltivazione di ortaggi e tuberi. Questa novità aveva fatto si che molti abitanti dalla zona potessero lavorare e sfamare le proprie famiglie.
“Papà sei tornato!”. Tre piccole pesti si lanciarono su di lui abbracciandolo, non lo vedevano da mesi, Maria era in piedi dietro di loro e sorrideva, ogni volta che vedeva il marito, era un’emozione.
Alfredo appoggiò sul tavolo della cucina un sacco molto pesante e la moglie disse: ”Che tieni lì dentro, te lo sei portato sulle spalle per tutto il viaggio?”. L’uomo rispose: “Eh Maria mia, qua ci stanno le patate che abbiamo coltivato, queste”. Disse mostrandole: “Ci sfameranno per un anno almeno, si possono fare in mille modi”.
Maria ebbe un’intuizione, non possedeva molto in casa ma doveva preparare una cena gustosa per il marito.
Mentre lui andava a rinfrescarsi la donna si mise a lavoro: sbucciò con cura le patate, le affettò in pezzi sottili che stratificò in una pirofila con un battuto di erbe aromatiche, formaggio di pecora secco e il pane indurito tagliato a pezzettini.
Portò tutto sul fuoco affinché sulla superficie si creasse una crosticina golosa e croccante.
Mangiarono quel piatto per la prima volta e ne furono entusiasti, un pasto semplice ma pieno di gusto e sostanzioso che diventò il loro preferito.
Dalle epoche più lontane e spesso povere, si tramandano leccornie da leccarsi i baffi … da non dimenticare!